VENEZIA - La sentenza della Corte Costituzionale sulla Campania chiude definitivamente ogni ipotesi di terzo mandato per i governatori, bloccando – insieme con le mire di De Luca – anchde quelle della Lega di ricandidare Luca Zaia in Veneto.  

La decisione spegne anche ogni margine di trattativa con gli alleati di maggioranza, dove già era forte la contrarietà di Fratelli d’Italia e Forza Italia a una terza amministrazione del Doge. “La sentenza era prevedibile”, ha dichiarato Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato (FdI). 

La Lega ha scelto di non protestare apertamente contro la decisione della Corte, forse anche per non alimentare, nella maggioranza, tensioni che hanno già portato a una situazione di stallo. Nel partito si spera comunque di mantenere la candidatura a Palazzo Balbi e, tra i nomi in circolazione, ci sono il segretario veneto Alberto Stefani, l’ex ministra Erika Stefani e il sindaco di Treviso, Mario Conte, che si è detto disponibile. 

Nei vertici di Fratelli d’Italia si ribadisce di essere disponibili al dialogo e si sottolinea che un partito con il 37% non può essere escluso dalle trattative. Non si esclude un’intesa che preveda un candidato della Lega con un accordo sulla composizione della giunta regionale.  

Restano però variabili aperte, tra cui la “lista Zaia” e i 35 consiglieri regionali attualmente legati alla Lega e, per lo stesso governatore, resta aperta anche l’ipotesi di una lista a suo nome. In passato si era parlato anche di un suo possibile futuro alla guida del Coni o come candidato sindaco a Venezia. 

Il rischio di una spaccatura nella coalizione, comunque, non viene considerato accettabile. Per questo le trattative tra Meloni, Salvini e Tajani saranno decisive per evitare divisioni sulle candidature per le amministrazioni locali. L’alleanza punta quindi a presentarsi compatta, ma una soluzione definitiva ancora non c’è.  

Le tempistiche elettorali restano incerte: l’ipotesi di rinviare il voto alla primavera del 2026, aperta dal ministro Piantedosi, appare difficile da attuare, e la probabilità più alta è che si voti in autunno. In quel caso, entro maggio andrà aperto il tavolo tra i partiti. 

Anche Forza Italia non esclude che la Lega riesca a mantenere la candidatura in Veneto, ma in quel caso Salvini dovrebbe con ogni probabilità cedere alla Meloni la Lombardia nel 2028.  

Per FI si profila invece la possibilità di scegliere il candidato in Puglia, dove si cerca un profilo tecnico, oppure si pensa a Mauro D’Attis, vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia. In Campania, FdI potrebbe esprimere il candidato, con il Viceministro degli affari esteri Edmondo Cirielli tra i nomi più accreditati, in attesa di conoscere la scelta del centrosinistra tra Roberto Fico, Sergio Costa o Gaetano Manfredi. 

“Io mi sento il cuore super in pace”, ha dichiarato Zaia rispetto alla decisione della Corte Costituzionale, sottolineando però che in questo modo, ai veneti, viene “negata la possibilità di scegliere i propri candidati, come accade anche in altre regioni”.