MADRID (SPAGNA) - Tre su tre. Ma la terza sinfonia è forse quella più dolce: Primoz Roglic mette il sigillo sulla diciannovesima tappa della Vuelta a Espana 2024, la Logrono - Alto de Moncalvillo, di 173.5 chilometri: una vittoria solitaria, una spallata decisiva alla classifica generale, dopo aver ricucito nei giorni scorsi quei 5 minuti (e oltre) concessi a Ben O’Connor.

Questa volta i calcoli sono stati corretti: fuga controllata, attacco alla salita a velocità folle e una vittoria che è sembrata quasi scontata. Maglia rossa numero 40 in carriera per il capitano della Bora che domani dovrà difendersi dallo stesso O’Connor e da Enric Mas, rispettivamente a 1’54” e a 2’20”: ma, viste le pedalate dei due nel tratto finale, la contro-remuntada sembra quasi impossibile.

Nella prima parte il gruppo ha controllato la fuga composta da cinque uomini: Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), Edward Planckaert (Alpecin-Deceuninck), Fran Miholjevic (Bahrain-Victorious), Vito Braet e Simone Petilli (Intermarché-Wanty) hanno scandito il ritmo, le squadre degli uomini di classifica - tra cui la Bora e la Movistar - si sono piazzate in testa concedendo un vantaggio ristretto.

Col passare dei chilometri Braet è stato raggiunto dal gruppo, gli altri quattro battistrada hanno proseguito la loro azione fino all’imbocco dell'ultima salita. A provare l’affondo personale è stato Miholjevic, ma chi era in testa ha ricucito immediatamente lo strappo: il forcing della squadra tedesca ha spaccato in due la corsa, il ritmo forsennato di Dani Martinez ha creato un buco difficile da colmare, con Roglic e Vlasov che hanno proseguito nelle battute finali dell’ascesa.

Tra i più attivi Richard Carapaz, seguito a ruota da Enric Mas: lo spagnolo si è lanciato all’inseguimento del nuovo leader, ma nella parte finale si è praticamente piantato favorendo il recupero di Gaudu e Skjelmose, rispettivamente secondo e terzo nell’ordine d'arrivo. O'Connor ha cercato di reggere, di non mollare fino al traguardo, ma il cronometro ha emesso la propria sentenza: 1’49” e tanti saluti alle velleità di mantenere il primato per un altro giorno.

“Sono andato bene fino a metà strada - ha dichiarato l’ormai ex maglia rossa -, poi sono esploso, non mi aspettavo di andare così male nella parte conclusiva. Domani sarà una giornata molto importante per il podio, poi non vedo l’ora che sia lunedì per riposare”.

Sorride invece Roglic, ora con un vantaggio consistente da gestire: “Sono contento, il piano non era controllare così tanto, non avevo bisogno di vincere la tappa, ma alcuni compagni mi hanno detto che avrebbero lavorato comunque per me. Domani ci sarà l’ultima grande frazione della Vuelta, sarà molto dura. E dato che non faremo il solito circuito a Madrid, abbiamo un’altra tappa decisiva, quindi siamo ancora lontani dall'obiettivo”.

Dunque sarà tutto pronto per la corsa della verità, la Villarcayo - Picon Blanco, di 172 km: sette GPM, poi l’ascesa conclusiva. Ben 8,8 chilometri con pendenze massime del 18%. Dopo l’operazione “remuntada” servirà respingere gli assalti. Domenica il gran finale, con la cronometro di Madrid.

CLASSIFICA GENERALE:

1. Primoz Roglic SLO (Red Bull Bora-Hansgrohe) in 76h43’36”

2. Ben O'Connor AUS (Decathlon AG2R La Mondiale) a 1’54”

3. Enric Mas ESP (Movistar Team) a 2’20”

4. Richard Carapaz ECU a 2’54”

5. David Gaudu FRA a 4’33”

6. Mattias Skjelmose DEN a 4’47”

7. Carlos Rodriguez ESP a 4’55”

8. Florian Lipowitz GER a 5’55”

9. Mikel Landa ESP a 6’40”

10. Pavel Sivakov FRA a 7’39”