CANBERRA – L’Australia ha imposto sanzioni finanziarie e divieti di viaggio ad altri cinque cittadini iraniani in occasione del secondo anniversario della detenzione e della morte di Mahsa Jina Amini. Il ministro degli Esteri, Penny Wong, ha annunciato le sanzioni contro alti funzionari della sicurezza e delle forze dell’ordine coinvolti nella “violenta repressione” delle proteste in Iran.
Mahsa Jina Amini, 22 anni, è stata arrestata nel settembre 2022 per aver “indossato impropriamente” il velo ed è morta mentre era sotto custodia. La sua morte ha scatenato proteste in tutto l’Iran, guidate dalle donne. La situazione dei diritti umani nel paese, secondo la senatrice Wong, rimane “terribile”, poiché le attiviste continuano ad essere detenute e condannate a morte.
“L’Australia è a fianco delle donne e delle ragazze iraniane nella loro lotta per l’uguaglianza e l’emancipazione”, ha dichiarato il ministro.
Fino ad oggi, il governo australiano ha sanzionato 195 individui ed entità legati all’Iran, inclusi quelli collegati al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica.
Anche Simon Birmingham, portavoce dell’opposizione per gli Affari esteri, ha ricordato l’anniversario della morte di Mahsa Amini, sottolineando il coraggio dimostrato dalle donne e ragazze iraniane negli ultimi due anni. “Per due lunghi anni, le donne e le ragazze iraniane hanno mostrato coraggio per combattere per i loro diritti umani fondamentali e la posizione dell’Australia dovrebbe riflettere il loro coraggio”.
Birmingham ha anche invitato il governo ad adottare la raccomandazione di un’inchiesta del Senato per inserire il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica nella lista delle organizzazioni terroristiche. “L’Australia dovrebbe fare la sua parte nel ritenere il regime responsabile delle sue azioni aberranti”.
Nel frattempo, in Iran, trentaquattro donne prigioniere hanno iniziato uno sciopero della fame in un carcere di Teheran per ricordare i due anni dall’inizio delle proteste contro le autorità del Paese. Lo ha reso noto la fondazione del Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi.
“Oggi, 15 settembre 2024, 34 prigioniere politiche nel carcere di Evin hanno iniziato uno sciopero della fame per commemorare il secondo anniversario del movimento ‘Donna, Vita, Libertà’ e l’uccisione di Mahsa (Jina) Amini”.