BUENOS AIRES – Ha parlato di un “allineamento astrologico”, Santiago Abascal, leader del partito spagnolo di estrema destra Vox, uno degli oratori della Conferenza di azione politica conservatrice (Cpac) che si è tenuta il 5 dicembre a Buenos Aires.
“Le stelle si sono allineate – ha detto – grazie alla vittoria di Javier Milei in Argentina e Donald Trump negli Usa”. Ha poi invitato all’unità delle forze che combattono “l’ideologia di genere, il wokismo e la distruzione della famiglia”.
Secondo Abascal, il momento è propizio, grazie anche “alle grandi vittorie delle forze sovraniste nelle principali nazioni europee”. Il leader di Vox ha citato i Paesi in cui questi gruppi sono diventati prima forza politica, come Francia, Italia, Ungheria, Olanda e Austria, mentre “nei Paesi in cui non hanno ancora raggiunto questo obiettivo, non sono così lontani dal poterlo fare”.
Per Abascal, questa è “la migliore opportunità per fermare l’agenda del globalismo e del socialismo”.
Nel dettaglio, ha menzionato l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che “vuole imporci il modo in cui vivere ed educare i nostri figli”; il Green Deal europeo, che “ci fa tornare all’età della pietra e distruggere la nostra industria e l’agricoltura”; l’ideologia gender “che corrompe la biologia”; la migrazione di massa, “che non ha altro obiettivo che indebolire le nazioni”.
La forza dei movimenti sovranisti “sta nell’amore per la patria – ha affermato – e nel desiderio di non perdere sovranità e controllo sul nostro futuro”.
Abascal ha poi sottolineato gli aspetti del mondo attuale a cui Vox dice no. “No alla dittatura di organizzazioni transnazionali – ha elencato in un crescendo di applausi –. No all’immigrazione di massa che distrugge la sicurezza delle nostre strade, la nostra identità e fa crollare i nostri servizi pubblici e il nostro stato sociale. No al fanatismo climatico, no alla tassazione confiscatoria e agli attacchi permanenti alla proprietà privata. No all’eccessiva regolamentazione delle società occidentali che si comportano sempre più con toni sovietici. No all’ideologia gender, al wokismo e alla distruzione della famiglia, no all’indottrinamento ideologico nelle scuole e no alla corruzione dei minori in classe”.
Ma la guerra contro queste “ideologie perverse” non è ancora vinta, a causa di “oscure sedi globali”, come l’Internazionale socialista e il Gruppo di Puebla, forum politico della sinistra latinoamericana, ma anche “l’alleanza del socialismo con alcune multinazionali” e persino “un’alleanza islamocomunista”.
Le parole più dure, però, sono riservate ai socialisti spagnoli, che il politico ritiene responsabili di aver scatenato la guerra civile negli anni ’30 del ‘900 e di aver rubato le riserve di oro della nazione, di essere oggi arrivati al potere con i voti dell’ETA (movimento terrorista di separatisti baschi), di dare assalto il potere giudiziario e di non aver inviato aiuti a Valencia, durante le inondazioni delle scorse settimane, “perché lì non sono al governo”.