PARIGI - Leonardo Fabbri fallisce l’appuntamento con la storia e con il podio quasi annunciato, nel getto del peso alle Olimpiadi di Parigi, in una gara per lui sfortunatissima in cui fa un primo lancio molto lungo dove l’attrezzo sembra arrivare molto vicino ai 23 metri, ma gli viene assegnato un nullo per aver toccato leggermente con il calcagno la pedana, e poi gli subentra un certo nervosismo con un secondo tentativo in sicurezza a 20,96 che gli garantisce quantomeno un posto tra gli otto migliori, ma successivamente succede l’inimmaginabile con l’azzurro che fa un altro nullo alla terza prova, 21.70 alla quarta che lo pone al quinto posto momentaneo e successivamente scoppia il delirio, nel senso che comincia a piovere e Leo come tanti altri scivola sulla pedana bagnata, facendo altri due nulli e prima dell’ultimo tentativo, arriva anche la beffa finale dell’annullamento posteriore della sua misura di 21.70, che però dopo la fine gli viene restituito per il quinto posto definitivo.

La vittoria finale va al primatista del mondo nonché grande favorito, lo statunitense Ryan Crouser, con la misura di 22.90, ma il podio era ampiamente alla portata dell’azzurro visto che al secondo e terzo posto si piazzano con un lancio identico di 22.15, l’altro USA Joe Kovacs e il giamaicano Rjindra Campbell con il primo che precede l’avversario grazie alle altre misure a sua disposizione, ma senza voler trovare gratuite giustificazioni, si è assistito a qualcosa di incredibile per una gara olimpica di tale importanza, con giudici apparsi totalmente impreparati a gestire la situazione della pioggia improvvisa, preoccupandosi di far asciugare la pedana bagnata e pericolosa con colpevole ritardo, per non parlare dell’incredibile annullamento del miglior lancio di Fabbri dopo quasi 20 minuti, poi ridatogli, ma rimane il fatto che l’azzurro non ha potuto giocarsi minimamente le sue possibilità negli ultimi due tentativi.

L’altro azzurro Zane Weir compagno di allenamento di Fabbri, reduce da una stagione piena di infortuni, chiude la gara in undicesima posizione con la misura di 20.24, e altri due tentativi falliti classificati quali nulli.

“Peccato il primo nullo. Mi ha gasato da un punto di vista perché era un 22.80. Avrebbe cambiato la gara. Ho fatto comunque un’Olimpiade da protagonista, certo è un peccato. Mi aspettavo di arrivare secondo, già un bronzo mi avrebbe deluso - ha detto Fabbri - Ho dato tutto, non torno a casa e mi metto a piangere in camera. Se la pioggia mi ha condizionato? No, anzi a me piace, ero felice quando è iniziata scendere”, ha poi aggiunto Fabbri a chi gli chiedeva della pedana bagnata negli ultimi due lanci, anch’essi nulli. “Mi ha condizionato di più il fatto che i giudici non mi hanno fatto pulire la pedana. Quello mi ha rovinato la gara, non la pioggia”.

La sfida doveva essere con Crouser, ma non c’è stata gara. “Non mi ha toccato il fatto che nei primi due lanci abbia fatto subito bene. Mi ha condizionato più il mio nullo. Lui è abituato a vincere non lottando, tira bene all’inizio e poi gestisce. Peccato per il mio primo tiro. Ma ho reso Crouser un rivale e questo è il mio oro olimpico”. “Stavo bene - la conclusione di Fabbri - Era una settimana che lanciavo sui 23 metri, peccato. A questo punto si va a Los Angeles per batterlo in casa sua”.