CANBERRA - Il Partito Laburista e la Coalizione hanno raggiunto un accordo su questa discussa proposta di legge, spianando la strada per la sua approvazione in parlamento entro giovedì, sebbene non entrerà in vigore prima delle prossime elezioni federali previste non oltre la data del 17 maggio.
Il ministro di Stato speciale, Don Farrell, che ha guidato i negoziati, ha accettato di più che raddoppiare il limite iniziale di donazione portandolo da 20mila a 50mila dollari e di aumentare la soglia di dichiarazione delle donazioni da 1000 a 5mila dollari. Per l’anno fiscale 2024/25, la soglia sarà di 16.900 dollari.
Farrell ha dichiarato al caucus laburista che nei prossimi giorni il parlamento sarà chiamato a decidere se saranno i miliardari a determinare chi governerà.
I parlamentari indipendenti hanno criticato la riforma, sostenendo che avvantaggia i partiti maggiori e penalizzandoli. L’aumento dei fondi per voto ricevuto favorisce notevolmente il Partito Laburista e la Coalizione.
Inoltre, il tetto nazionale di spesa di 90 milioni di dollari penalizzerebbe i candidati indipendenti, i quali sarebbero soggetti a un limite di 800mila dollari per collegio elettorale o a limiti separati per il Senato. Ciò consentirebbe ai partiti maggiori di dirottare fondi dai seggi sicuri ai seggi marginali, aumentando la loro visibilità, mentre gli indipendenti avrebbero meno margine di manovra.
I senatori Verdi, tra cui Larissa Waters, hanno definito l’accordo come “sporco”, accusando il governo di favorire le grandi formazioni politiche a svantaggio della concorrenza. Anche Transparency International Australia ha espresso preoccupazione, pur riconoscendo che una maggiore trasparenza è essenziale per limitare l’influenza dei grandi donatori.
Un comitato parlamentare per i diritti umani ha sottolineato che, sebbene le nuove regole possano limitare la corruzione e promuovere una maggiore partecipazione politica, potrebbero anche restringere la libertà di espressione e penalizzare gli indipendenti e i nuovi candidati.