SYDNEY - Un tranquillo quartiere residenziale di Croydon Park, nella zona ovest di Sydney, si è trasformato domenica sera in uno scenario apocalittico.

Poco prima delle 20, i residenti hanno iniziato a sentire una lunga raffica di colpi d’arma da fuoco provenire da una casa lungo Georges River Road, seguita dal suono delle sirene e dal sopraggiungere di decine di agenti armati. Quando tutto è finito, un uomo sulla cinquantina giaceva gravemente ferito e un sessantenne era in manette, accusato di aver sparato fino a un centinaio di colpi in strada, contro veicoli e contro la polizia.

Il ferito più grave, colpito al torace e al collo, è stato trasportato in ospedale in condizioni critiche prima di essere sottoposto a un intervento chirurgico d’emergenza. Altre tre persone si sono presentate spontaneamente alla stazione di polizia di Campsie con ferite lievi, mentre sedici residenti sono stati assistiti sul posto dai paramedici per tagli e contusioni dovuti a schegge e vetri esplosi.

Secondo quanto riferito dalle autorità, l’allarme è scattato dopo numerose chiamate al numero d’emergenza per “una persona che stava sparando da una finestra”. Gli agenti arrivati sul posto si sono trovati di fronte a una situazione definita di “active shooter”, con colpi che continuavano a riecheggiare nell’aria. “Il sospettato stava sparando indiscriminatamente contro le auto di passaggio, incluse quelle della polizia”, ha spiegato il sovrintendente ad interim Stephen Parry, che ha elogiato la prontezza degli agenti intervenuti.

Le forze speciali hanno rapidamente isolato la zona, istituendo un posto di comando operativo e facendo intervenire unità tattiche, un elicottero e un veicolo blindato BearCat. Dopo circa due ore di tensione, intorno alle 21:30, gli agenti hanno fatto irruzione in un appartamento situato sopra un negozio, dove hanno arrestato il presunto responsabile, un uomo di 60 anni.

Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato diverse armi da fuoco, tra cui un fucile di grosso calibro. Il sospettato, ferito lievemente durante l’arresto, è stato portato in ospedale sotto scorta. “Tutti gli elementi raccolti finora indicano che le vittime non avevano alcun legame con l’aggressore”, ha aggiunto Parry, sottolineando come il movente resti ancora ignoto.

La sparatoria ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione: diversi veicoli e abitazioni presentano fori di proiettile e vetri infranti. La polizia scientifica ha lavorato per tutta la notte per raccogliere prove e ricostruire la dinamica dei fatti.

I testimoni hanno riportato di aver vissuto momenti di panico, con le persone che cercavano riparo dietro le auto o nei cortili delle case, mentre la polizia urlava di restare all’interno. “È stato tutto molto veloce – ha raccontato un residente  – prima silenzio assoluto, poi all’improvviso il caos”.