Lo scorso 15 giugno, l’Associazione Padovani nel Mondo ha festeggiato il loro patrono, Sant’Antonio. La celebrazione si è tenuta al Veneto Club, nella sala Venezia, dove circa 130, tra soci e amici, si sono riuniti per questa importante data nel calendario del sodalizio.
Il presidente, Luigi Bacchin, ha dato il benvenuto a tutti, visibilmente soddisfatto della grande partecipazione, augurando a chi porta il nome del Santo buon onomastico.
È stata poi la volta della segretaria del sodalizio, Katia Bacchin, che ha anche assorbito l’incarico del sacerdote, indisposto quel giorno, nel benedire il pane. Bacchin ci ha tenuto a sottolineare che la benedizione stava avvenendo con l’Acqua santa portata, appositamente per questa benedizione, da Alex e Anna Simion direttamente dalla Basilica di S. Antonio a Padova.
Durante la distribuzione del pane, Katia Bacchin ha colto l’occasione per leggere qualche passaggio sulla vita del Santo.
Nato Fernando Martins de Bulhoes il 15 agosto 1195 a Lisbona, da famiglia nobile, contro la volontà dei genitori, entra a far parte dell’ordine religioso dei Canonici Regolari di Sant’Agostino, dove esegue gli studi teologici e viene ordinato sacerdote all’età di 24 anni. Spinto dal desiderio di trascorrere una vita più vicina al Vangelo, entra nel Convento francescano di S. Antonio. Decide quindi di lasciare i canonici agostiniani e di seguire le orme di Francesco d’Assisi, scegliendo di farsi chiamare Antonio.
Durante il suo percorso religioso, matura un forte interesse verso la vita missionaria, e spinto da questo ideale parte alla volta del Marocco. Lì purtroppo si ammala, venendo costretto al riposo forzato. A malincuore, decide di rientrare in Umbria, ma la nave sulla quale era imbarcato naufraga sulle coste siciliane. A seguito delle cure ricevute, riesce a rientrare ad Assisi, dove Francesco convocò tutti i suoi frati. Nel 1222, Antonio viene invitato a predicare a Forlì. Dalle sue parole emergono la profonda cultura biblica e la semplicità d’espressione. Da allora Antonio comincia a percorrere il Nord Italia e il Sud della Francia, predicando il Vangelo.
Sceglie poi di risiedere a Padova nella piccola comunità francescana. Provato da problemi di salute, accosente a ritirarsi per un periodo di convalescenza in un piccolo romitorio a Camposampiero, a pochi chilometri da Padova. È qui che avviene la visione di Gesù Bambino. Il 13 giugno purtroppo Antonio è colto da un malore; capendo che la sua ora è ormai vicina, domanda di poter morire a Padova. Appena giunto all’Arcella, borgo alle porte di Padova, spira mormorando: “Vedo il mio Signore”. Aveva 36 anni.
Un anno dopo la morte, i tanti devoti padovani convincono papa Gregorio IX a ratificare rapidamente la canonizzazione e a proclamarlo Santo il 30 maggio 1232, a solo 11 mesi dalla sua morte.
A seguito della lettura, la giornata è poi proseguita con un delizioso pranzo di quattro portate, tanta allegria e musica di Memory Lane.
Un momento significativo è stato la presentazione da parte del presidente, a Umberto e Beverley Marcon, del riconoscimento come “Soci a vita”, ringraziandogli per la loro ininterrotta dedizione all’associazione. Entrambi membri del comitato da parecchi anni, sono sempre stati pronti a fare del loro meglio, e ancora oggi continuano a offrire il loro prezioso contributo e supporto.
Infine, ha avuto luogo la tanto attesa lotteria, per la quale si ringraziano gli sponsor Dimattina Coffee, Carlo e Andreina Alberton, Mario Pagotto, Maria Bottaro ed Elvira Lorenzin.
Il presidente ha poi salutato tutti i presenti, ringraziando il comitato per l’aiuto offerto durante la giornata, il Veneto Club per il servizio, e tutti presenti per aver partecipato con tanto entusiasmo.