Il ministro del Tesoro Jim Chalmers ha reso noto che l'Australian Bureau of Statistics (ABS) inserirà nel questionario le domande in materia di sessualità per i cittadini australiani dai 16 anni in su.
La decisione che ribalta una scelta fatta precedentemente risponde alle proteste inoltrate dai sostenitori della comunità LGBTIQA+, che hanno richiesto al governo di includere domande sulla sessualità nel censimento del 2026 dopo che, il mese scorso, il vice primo ministro Richard Marles aveva affermato che il soggetto non era all’ordine del giorno.
“Abbiamo ascoltato la comunità. Abbiamo lavorato a stretto contatto con l'ABS. Gli australiani LGBTIQA+ contano. Sono stati ascoltati e conteranno nel censimento del 2026”, ha detto domenica Chalmers ospite di ABC.
Le domande verranno poste solo agli australiani di età pari o superiore a 16 anni, e l’ABS ha informato il governo che le persone avranno la possibilità di non rispondere.
“Sebbene questo argomento sia stato preso in considerazione dall'ABS, i test avevano indicato che non era stato possibile raccogliere dati altamente significativi a causa della complessità tecnica dell'argomento”, aveva detto in una nota il viceministro del Tesoro Andrew Leigh.
“Il governo continuerà a lavorare con la comunità intersessuale sulle modalità con le quali raccogliere informazioni in altri sondaggi condotti dall'ABS”.
Leigh ha dichiarato che l'ABS non ha raccomandato un argomento sulle variazioni delle caratteristiche sessuali (stato di intersessualità) nel censimento e che questo, quindi, non verrà incluso.
Marles aveva affermato che la decisione iniziale del Partito laburista di non aggiungere il nuovo soggetto era stata presa “perché non vogliamo aprire in questo momento dibattiti controversi nella comunità”.