CANBERRA - Secondo quanto dichiarato dal senatore dei Verdi per la Tasmania, Nick McKim, si è trattato di un errore amministrativo nel processo di verifica dei candidati: “Questa situazione non è colpa di Owen, ma di una mancanza nella nostra procedura interna”.
Fitzgerald aveva incluso nel modulo di candidatura la rinuncia alla cittadinanza britannica ereditata dalla madre, ma non era a conoscenza di aver acquisito automaticamente anche la cittadinanza neozelandese tramite il padre. L’irregolarità era stata segnalata da un analista elettorale.
Il caso richiama alla mente quello del 2017, quando Barnaby Joyce fu costretto a dimettersi per la stessa violazione.
Nonostante la squalifica, il nome di Fitzgerald rimarrà sulla scheda elettorale, ma non potrà essere eletto.
È probabile che le preferenze dei Verdi ora vadano a favore del candidato indipendente Peter George, sostenuto da Climate 200 e contrario agli allevamenti di salmoni, un tema particolarmente rilevante dato che il ministro federale per la Pesca è proprio la deputata in carica, la laburista Julie Collins.
Bob Brown, ex leader dei Verdi e noto ambientalista, ha ufficialmente appoggiato George, partecipando attivamente alla sua campagna.
La decisione su un eventuale nuovo candidato dei Verdi sarà presa dall’esecutivo del partito nei prossimi giorni.