TEL AVIV - “Israele ci ha rapiti in acque internazionali”: è l’atto di accusa dell’attivista pro-Palestina Greta Thunberg parlando al suo arrivo all’aeroporto parigino di Charles De Gaulle, dopo essere stata espulsa dalle autorità israeliane.

“Siamo stati rapiti in acque internazionali e portati in Israele contro la nostra volontà”, ha spiegato l’attivista svedese, sottolineando come i membri a bordo dell’imbarcazione della Freedom Flotilla, partita il primo giugno dall’Italia, “non hanno infranto alcuna legge”.  

Israele ha reso noto che l’attivista svedese Greta Thunberg ha lasciato il Paese su un volo per la Francia, dopo essere stata fermata insieme ad altri compagni a bordo della nave umanitaria Madleen diretta a Gaza e condotta all’aeroporto di Tel Aviv per essere espulsa. “Greta Thunberg sta lasciando Israele su un volo per la Francia”, si legge in un messaggio del ministero degli Esteri israeliano pubblicato su X, accompagnato da due foto di Thunberg a bordo di un aereo.  

Gli attivisti filopalestinesi del veliero Madleen dell’ong Freedom Flotilla, dirottato da Israele mentre tentava di raggiungere la Striscia di Gaza, sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv per essere rimpatriati. Lo ha annunciato oggi il Ministero degli Esteri israeliano. “Coloro che si rifiutano di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno portati davanti a un’autorità giudiziaria, in conformità con la legge israeliana”, ha dichiarato il dicastero su X.     

Sono quattro gli attivisti della Freedom Flottilla espulsi da Israele - tra cui la svedese Greta Thunberg - dopo che le forze israeliane hanno intercettato ieri e portato ad Ashdod la nave Madleen con cui il gruppo voleva rompere il blocco di Gaza per portare aiuti umanitari.

Altri 8, scrive Times of Israel, hanno invece “rifiutato di firmare i documenti con cui accettavano di lasciare il Paese” e sono stati arrestati. Tra questi anche l’eurodeputata franco-palestinese Rima Hassan.  

“Coloro che si rifiutano di firmare i documenti di espulsione e di lasciare Israele saranno portati davanti all’autorità giudiziaria, in base alla legge israeliana, per autorizzare la loro deportazione”, aveva avvertito il ministero degli Esteri israeliano su X. Il ministro francese Jean-Noel Barrot ha dichiarato che dei sei francesi che erano a bordo della Madleen solo due hanno accettato di partire: si tratta - secondo fonti diplomatiche francesi citate dall’Afp - di un giornalista di al Jazeera, Omar Faiad, e del medico Baptiste André. Barrot ha riferito su X che tutti e sei avevano ricevuto la visita del console nel corso della notte.