KIEV – I russi hanno rivendicato la distruzione di due intercettori Patriot e hanno lanciato un’ennesima ondata di raid con droni, oltre trecento in varie regioni del Paese occupato. “Vladimir Putin vuole andare fino in fondo e continuare a uccidere”, è l’amara constatazione di Donald Trump dopo l’ultima telefonata senza esito con lo zar. La Casa Bianca, dopo tante esitazioni, ora sarebbe più aperta a inasprire le sanzioni contro Mosca.

L’attacco ucraino sull’aeroporto rdi Borisoglebsk è scattato nella notte del 5 luglio. Nell’operazione, condotta dalle forze speciali, “sono stati colpiti un deposito di bombe aeree teleguidate, un aereo da combattimento e, probabilmente, altri velivoli”, ha riferito Kiev, mentre i russi hanno confermato un incendio nell’area dello scalo. Non è la prima volta che questa base viene presa di mira.

Inoltre, un mese fa, decine di bombardieri russi erano stati distrutti in una sorprendente attacco ucraino che si era spinto fino in Siberia. Per indebolire l’apparato bellico del nemico responsabile dei raid quotidiani. Proprio una nuova pioggia di bombardamenti russi, 322 droni, ha tenuto in allerta le difese ucraine. Mosca ha messo nel mirino anche gli inestimabili sistemi anti-missile forniti dagli occidentali, soprattutto gli Usa.

Nel suo ultimo bollettino il ministero della Difesa ha affermato che “sono stati distrutti due lanciatori e due stazioni radar An/Mpq-65 del sistema missilistico di difesa aerea Patriot di fabbricazione statunitense”. Ogni batteria può essere composta da sei a otto lanciatori. Il sistema Patriot è il fiore all’occhiello delle difese anti-aeree, perché è in grado di intercettare anche i missili balistici.

Non a caso la decisione di Trump di sospendere l’invio di nuovi dispositivi a Kiev ha fatto scattare l’allarme di Zelensky, che ne ha parlato con Trump nella loro ultima telefonata. Il tycoon ha definito il colloquio “strategico” ed ha rivelato di aver discusso anche con il cancelliere tedesco Friedrich Merz di come dotare l’Ucraina di nuovi sistemi di difesa, ma non ha chiarito se renderà disponibili altri Patriot dell’arsenale americano.

C’è poi un altro segnale del disimpegno di Trump: Blackrock, il gestore finanziario più grande al mondo, secondo Bloomberg ha interrotto la ricerca di investitori per sostenere un fondo multimiliardario per l’Ucraina, che avrebbe dovuto essere presentato alla conferenza per la ricostruzione di Roma, la settimana prossima.

Per Kiev, in questa fase di incertezza sugli aiuti degli alleati, il piano B è incrementare la produzione congiunta di armi. Zelensky ha ricordato che questa settimana è stato siglato un accordo con un’azienda americana per la produzione di droni e un altro con la Danimarca per produzione di armi all’estero, la prima nel suo genere.

Il riarmo ucraino parte dalla constatazione che la Russia non ha intenzione di fermarsi. Lo ha confermato Trump tornando a parlare dell’ultimo confronto telefonico con Putin. “È una situazione molto difficile. Vi ho detto che ero molto insoddisfatto della mia telefonata con il presidente Putin.Vuole andare fino in fondo”, ha detto ai giornalisti.

L’inquilino della Casa Bianca con lo zar ha rispolverato la carta delle ritorsioni economiche che finora non ha voluto gettare sul tavolo: “Parliamo molto di sanzioni, capisce che potrebbero arrivare”.

Intanto sul terreno, da dove arriva la notizia di un altro volontario italiano, Thomas d’Alba, morto a Sumy al fianco degli ucraini, i russi hanno continuato a avanzare vicino al confine tra il Donetsk e l’oblast di Dnipro, occupando due insediamenti. Gli ucraini hanno mobilitato risorse aggiuntive ma soffrono la superiorità numerica del nemico ed i continui assalti di piccoli gruppi di fanteria. Altra zona calda è la regione di Kharkiv, visitata dal capo delle forze armate Oleksandr Syrsky. Decine gli assalti fronteggiati nell’ultima settimana.