KIEV – Kiev e Odessa sono state sottoposte a un altro massiccio attacco russo, con missili balistici e droni. Il bilancio provvisorio è di un morto e sette feriti nelle due città, riferisce The Kyiv Independent. Esplosioni sono state udite in tutta la Capitale mentre i sistemi di difesa aerea attaccavano gli obiettivi. Tre persone sono rimaste ferite a Kiev, secondo le autorità locali. Nel frattempo, a Odessa, una persona è morta e almeno quattro sono rimaste ferite. Strutture mediche, tra cui un ospedale neonatale, sono state danneggiate a Odessa.
La difesa aerea aveva precedentemente lanciato l’allarme per la minaccia di attacchi missilistici e con droni. Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha riferito che alcune auto erano in fiamme nel distretto di Shevchenkivskyi, mentre i detriti dei droni cadevano sul terreno di una scuola nel distretto di Obolonskyi.
I servizi di emergenza sono stati inviati sui luoghi dell’attacco e i medici sono stati chiamati anche nei distretti di Podilskyi e Darnytskyi. Nel distretto di Dniprovskyi, è stato visto del fumo provenire da edifici non residenziali ed è scoppiato un incendio in un sito non residenziale nel distretto di Obolonskyi.
Klitschko ha affermato che una nuova ondata di droni russi si stava dirigendo verso la Capitale e ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi mentre l’attacco di massa a Kiev continuava. “Un edificio residenziale è in fiamme nel distretto di Shevchenkivskyi. Una donna è ferita e viene curata”, ha dichiarato Tymur Tkachenko, capo dell’Amministrazione militare della Città di Kiev. “Un ferito nel distretto di Darnytskyi è stato curato sul posto dai medici”, ha riferito Klitschko. Una terza persona è stata ricoverata in ospedale nel distretto di Obolonskyi.
I giornalisti del Kyiv Independent presenti sul posto hanno segnalato molteplici esplosioni in tutta la città. A Odessa, invece, un morto e almeno quattro feriti nell’attacco di massa con droni e missili russi, secondo le autorità locali. “Anche l’edificio amministrativo di un pronto soccorso è stato completamente distrutto. Le ambulanze sono danneggiate. Non ci sono feriti tra il personale”, ha dichiarato il governatore di Odessa, Oleh Kiper. Un ospedale per la maternità è stato danneggiato nell’attacco russo. Nessun paziente o dipendente è rimasto ferito nella struttura che è stata evacuata.
Il nuovo attacco arriva subito dopo che la Russia aveva lanciato un numero record di 499 mezzi aerei contro l’Ucraina, tra cui 479 droni d’attacco tipo Shahed, droni esca, quattro missili balistici Kh-47M2 Kinzhal, 10 missili da crociera Kh-101, tre missili da crociera Kh-22 sul Mar Nero, due missili anti-radar Kh-31P e un missile da crociera Kh-35 dalla Crimea occupata.
L’Ucraina ha riferito di aver neutralizzato 479 di questi obiettivi: 292 sono stati abbattuti e 187 sono stati intercettati tramite guerra elettronica.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato gli Stati Uniti e l’Europa a rispondere a una nuova ondata di attacchi russi con oltre 300 droni e sette missili. “È fondamentale che la risposta a questo e ad altri simili attacchi russi non sia il silenzio del mondo, ma un’azione concreta. Un’azione da parte dell’America, che ha il potere di costringere la Russia alla pace. Un’azione da parte dell’Europa, che non ha altra alternativa che essere forte”, ha scritto Zelensky in un post sui social, aggiungendo che due dei missili erano di fabbricazione nordcoreana.
Nel frattempo, l’Unione Europea ha deciso di accelerare sull’atteso diciottesimo pacchetto di sanzioni, annunciato come uno dei più duro nei confronti di Mosca. In un rapido punto stampa e prima ancora di presentarlo ai 27, Ursula von der Leyen e Kaja Kallas hanno illustrato le nuove misure. Una su tutte: l’abbassamento del price cap al petrolio russo da 60 a 45 dollari a barile. Ma le sanzioni andranno a colpire anche il sistema bancario russo, nonché uno dei simboli delle ormai estinte relazioni tra Mosca e l’Europa: il gasdotto Nord Stream.
La mossa di Bruxelles ha una duplice finalità. Politica, innanzitutto: presentarsi al G7 in Canada, domenica sera, con un pacchetto di sanzioni già sul tavolo potrebbe ridurre le perplessità di Donald Trump. C’è, poi, una motivazione procedurale: la rapidità delle scelte di Paesi del G7 come Usa, Gran Bretagna o Canada può essere quella di una Unione chiamata a trovare un’intesa tra 27 capitali. L’obiettivo della Commissione è arrivare a un via libera al diciottesimo pacchetto prima del Consiglio europeo di fine giugno e con, in cassaforte, il semaforo verde di Washington.