VENEZIA - C’è un modo di viaggiare che non passa dagli hotel né dalle mete più instagrammabili. Un modo che si costruisce attorno alle persone, ai gesti quotidiani, alle chiacchierate a tavola. È quello degli scambi culturali vissuti dentro le case, tra famiglie e ospiti che diventano, per qualche settimana o qualche mese, parte della stessa routine. In queste esperienze non si scambiano solo lingue o abitudini, ma si condividono tempo, spazio e sguardi sul mondo.

È proprio su questo principio che si fonda OzItaly, un progetto nato nel 2018 da un’idea di Francesca Breda, con l’obiettivo di mettere in contatto famiglie italiane e tutor australiani per uno scambio umano e linguistico che arricchisce entrambe le parti.

Francesca Breda ha vissuto per cinque anni in Australia, attraversandola in lungo e in largo e maturando una profonda conoscenza della cultura locale. “La prima volta sono andata a Sydney, poi ho esplorato tutta la costa est, il centro, Darwin, la costa ovest, e infine Melbourne. Mi sono innamorata dell’Australia”, racconta. Dopo un percorso formativo per diventare insegnante e un’esperienza di lavoro a Toowoomba, nel Queensland, Francesca ha deciso di tornare in Italia. È da lì che è nata l’idea di restituire agli australiani la possibilità di vivere l’Italia da dentro, non da turisti ma da partecipanti attivi alla vita quotidiana di una famiglia italiana.

Il cuore del progetto è proprio questo: accogliere in casa propria un tutor madrelingua australiano che, in cambio di vitto e alloggio, offre un supporto concreto per migliorare l’inglese dei membri della famiglia ospitante. Non si tratta di studenti, ma di adulti con esperienza, selezionati con cura e formati prima della partenza per affrontare l’esperienza con consapevolezza e responsabilità.

“Il ruolo principale del tutor è stimolare la comunicazione in inglese in modo naturale, all’interno della routine familiare. Molte famiglie iniziano per i figli, ma poi ne beneficiano tutti. Alcuni bambini diventano quasi bilingue grazie a questi scambi ripetuti nel tempo”, spiega Breda.

Si impara la lingua interagendo nella quotidianità.

I tutor offrono un minimo di otto ore settimanali di tutoraggio linguistico, ma la loro presenza va oltre: partecipano alla quotidianità della famiglia, si integrano nel tessuto sociale locale, condividono pranzi della domenica e momenti ordinari che diventano occasioni di apprendimento e scambio. “È un’opportunità per loro anche banalmente di vedere come si pranza insieme la domenica, con la tovaglia, cose che da turisti non si colgono”, sottolinea la fondatrice.

Il progetto si articola in due percorsi principali. Il primo è la formula famiglia, rivolta a nuclei italiani che desiderano migliorare l’inglese attraverso l’ospitalità. Il secondo è lo school placement, che coinvolge le scuole italiane (primarie, medie e superiori), dove i tutor affiancano gli insegnanti durante le lezioni, focalizzandosi sulle competenze orali degli studenti. Anche in questo caso, l’alloggio è garantito e curato: può trattarsi di famiglie selezionate dalle scuole stesse, oppure di sistemazioni indipendenti, sempre nel rispetto degli standard definiti da OzItaly.

La durata dello scambio varia da uno a tre mesi e viene concordata direttamente tra la famiglia o la scuola e il tutor. L’incontro tra le parti è preparato con attenzione, per garantire compatibilità e qualità dell’esperienza.

“Ho ormai una rete di famiglie affidabili, molte di loro hanno già partecipato e vogliono ripetere l’esperienza. Questo mi permette di offrire un servizio stabile e sicuro”, afferma Francesca. La selezione delle famiglie italiane è scrupolosa: se si trovano in Veneto, regione d’origine della fondatrice, vengono visitate di persona; nelle altre regioni si procede con colloqui online. Attualmente le collaborazioni attive si estendono a diverse aree del Paese, tra cui Toscana, Marche, Emilia-Romagna, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e naturalmente il Veneto.

Il progetto attira tutor con profili molto diversi: ci sono giovani adulti australiani tra i 20 e i 35 anni, persone con discendenze italiane desiderose di riscoprire le proprie radici, ma anche appassionati della cultura italiana che vogliono viverla in modo più profondo e autentico. “C’è un po’ di tutto. Alcuni hanno nonni italiani, altri sono semplicemente curiosi o affascinati dallo stile di vita italiano”, spiega Breda.

Nel tempo libero, si può scegliere di esplorare.

In sette anni di attività, OzItaly ha organizzato circa settanta scambi, consolidandosi come un punto di riferimento per chi desidera un’esperienza formativa, linguistica e culturale al di fuori dei canali tradizionali. “Tengo molto a precisare che il mio è un servizio di qualità eccellente. Chi si affida a me sa che tutto è monitorato e nulla viene lasciato al caso”, conclude la fondatrice.

Per scoprire le modalità di partecipazione al programma e approfondire i requisiti per diventare famiglia ospitante o tutor, è possibile consultare il sito ufficiale.