ROMA - Una donna di 47 anni, Alcivar Chenche Ana Sergia, originaria dell’Ecuador, è morta dopo aver accusato un malore in seguito a una liposuzione eseguita in uno studio privato privo di autorizzazione da ben 13 anni.
L’intervento è avvenuto in un appartamento nella zona Torrevecchia, alla periferia di Roma, gestito da José Lizarraga Picciotti, un medico peruviano di 65 anni, ora indagato insieme all’anestesista e a un’infermiera.
La struttura che ospitava lo studio medico chirurgico aveva ottenuto l’ultima autorizzazione valida nel 2007, della durata di cinque anni, e risultava quindi irregolare dal 2012.
L’intervento è stato effettuato nel pomeriggio di domenica, ma è stato interrotto quando si è reso necessario il trasferimento d’urgenza al Policlinico Umberto I, tramite un’ambulanza privata, dove la donna è arrivata sabato 7 giugno alle 20:32, in arresto cardiocircolatorio e già intubata.
A bordo del mezzo, l’anestesista aveva già avviato un massaggio cardiaco. L’ambulanza privata, allertata insieme al 118, è giunta per prima in ospedale, dove i medici hanno tentato a lungo di rianimarla, purtroppo senza successo.
Secondo quanto emerso, la donna presentava una perdita di coscienza associata a ipotensione marcata e a un quadro generale di shock riconducibile a molteplici cause.
La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, e il pubblico ministero Andrea D’Angeli, titolare del fascicolo, affiderà domani l’incarico per l’autopsia.
José Lizarraga Picciotti, oltre ad esercitare la chirurgia estetica, è noto anche come ristoratore. È già stato denunciato in passato per lesioni da pazienti sottoposte a liposuzioni e interventi estetici, con precedenti risalenti al 2006 e al 2018. Anche l’anestesista risulta avere precedenti, sebbene non legati all’attività medica.