TEL AVIV – Israele ha riportato in patria il corpo di Itay Chen, sergente maggiore e carrista del 77° battaglione, rapito da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. L’identificazione è stata confermata dalle Forze di Difesa Israeliane (Idf) e dall’Ufficio del Primo Ministro, chiudendo un doloroso capitolo per la famiglia Chen, che è anche cittadina statunitense. 

Il soldato, che al momento del rapimento aveva 19 anni, era l’ultimo ostaggio ucciso con cittadinanza statunitense il cui corpo era rimasto nella Striscia di Gaza. 

Itay Chen era in servizio nella base militare di Nahal Oz la mattina del 7 ottobre, a soli 850 metri dal confine con Gaza. Durante la furiosa battaglia tra i militari e i terroristi di Hamas e Jihad islamica, il suo carro armato fu distrutto. Inizialmente, fu dichiarato disperso. 

Soltanto nel marzo 2024, grazie a nuove acquisizioni dell’intelligence, l’Idf ha confermato il suo decesso alla famiglia: il corpo di Itay, morto in combattimento il 7 ottobre, era stato poi trasferito a Gaza dai militanti. 

La salma di Itay è stata consegnata martedì da Hamas alla Croce Rossa, per poi essere accolta in Israele con una cerimonia militare e avviata per la sepoltura. Si tratta del 21° ostaggio deceduto i cui resti vengono restituiti da Hamas a Israele dall’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza. L’ala armata di Hamas ha comunicato che la salma è stata recuperata nel “quartiere di Shujaiya a est di Gaza City” all’interno della Linea Gialla. 

In un gesto reciproco, le autorità israeliane hanno restituito alle autorità della Striscia di Gaza le salme di 15 palestinesi, come reso noto dal Nasser Hospital di Khan Younis. Sale così a 285 il numero dei corpi dei palestinesi che Israele ha restituito in cambio di quelli degli ostaggi deceduti. 

“Il governo d’Israele si unisce al dolore della famiglia Chen e di tutte le famiglie degli ostaggi caduti,” ha dichiarato l’Ufficio del Primo Ministro. “Siamo determinati a riportare tutti i nostri ostaggi a una degna sepoltura. Non ci fermeremo finché l’ultimo non sarà tornato”. 

Il Quartier Generale delle Famiglie degli Ostaggi ha espresso “solievo misto a dolore”. Con il ritorno di Itay, restano sette ostaggi caduti ancora trattenuti da Hamas. Fonti di sicurezza hanno indicato che, nonostante lo scetticismo iniziale, si rafforza la convinzione che, con un lavoro metodico e la cooperazione sul terreno, sarà possibile riportare a casa tutti gli ostaggi deceduti, anche se il processo richiederà tempo.