LONDRA - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato oggi davanti alla Camera dei Comuni che i leader di Regno Unito, Canada e Francia sono “inorriditi dall’escalation da parte di Israele”.
All’indomani della nota congiunta, in cui i tre Paesi hanno avvertito che non resteranno a guardare le “azioni scandalose” del governo israeliano di Benjamin Netanyahu a Gaza, minacciando “misure concrete” se non fermerà l’offensiva militare e non sbloccherà gli aiuti umanitari, Starmer ha ribadito che un cessate il fuoco è “l’unico modo per liberare gli ostaggi” ancora in mano ad Hamas. E ha sollecitato di nuovo un incremento dell’assistenza umanitaria nell’enclave palestinese, dopo che ieri il governo israeliano ha annunciato di aver autorizzato “un livello minimo di cibo e medicine per la popolazione civile di Gaza”.
“Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame”, ha aggiunto il premier britannico, Keir Starmer, definendo “totalmente e assolutamente inadeguata” la quantità di aiuti autorizzata dalle autorità israeliane nell’enclave palestinese dopo 11 settimane di blocco. Starmer ha, quindi, rimarcato la necessità di “coordinare la nostra risposta, perché questa guerra dura da troppo tempo”.
Il Regno Unito ha anche annunciato di aver imposto sanzioni a diversi individui e gruppi ritenuti coinvolti in atti di violenza commessi contro i palestinesi in Cisgiordania. Inoltre, il governo inglese ha informato della sospensione dei negoziati con il governo israeliano su un nuovo accordo di libero scambio e ha deciso di convocare al ministero degli Esteri l’ambasciatrice israeliana nel Regno Unito, Tzipi Hotovely.
“Abbiamo sospeso i negoziati con il governo israeliano su un nuovo accordo di libero scambio. Rivedremo la cooperazione con loro nell’ambito della roadmap bilaterale per il 2030. Le azioni del governo Netanyahu hanno reso tutto questo necessario”, ha detto il ministro degli Esteri, David Lammy, intervenendo alla Camera dei Comuni. Il ministro ha quindi aggiunto che all’ambasciatore israeliano verrà detto che “bloccare gli aiuti, estendere la guerra, ignorare le preoccupazioni di amici e partner è indifendibile e deve finire”, stando a quanto riportato dalla Bbc.
Oggi, Tom Fletcher, sottosegretario dell’Onu per gli Affari umanitari (Ocha), in un’intervista alla Bbc ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione nella Striscia: quattordicimila bambini rischiano di morire nelle prossime 48 ore se non riceveranno subito gli aiuti necessari. Ieri sono entrati a Gaza cinque camion con alimenti per l’infanzia, ma “è una goccia nell’oceano”. Ora “dobbiamo inondare la Striscia con aiuti umanitari”, ha detto, per “salvare il maggior numero possibile di questi 14.000 bambini nelle prossime ore”.
Intato le Nazioni Unite hanno informato di aver ricevuto da Israele un nuovo permesso di ingresso a Gaza per circa 100 camion di aiuti umanitari, è quanto ha annunciato un portavoce dell’ufficio umanitario delle Nazioni Unite citato dal Times of Israel. “Abbiamo richiesto e ottenuto l’autorizzazione per l’ingresso di altri camion oggi, molti di più di quelli approvati ieri”, ha dichiarato Jens Laerke, portavoce dell’ufficio umanitario delle Nazioni Unite, durante una conferenza stampa a Ginevra.
Dopo un blocco israeliano durato 11 settimane, ieri Israele ha autorizzato nove camion di aiuti umanitari a entrare attraverso il valico di Kerem Shalom, sebbene Laerke abbia affermato che solo cinque di questi sono effettivamente entrati a Gaza. “Il prossimo passo è raccoglierli, e poi verranno distribuiti attraverso il sistema esistente, quello che ha dimostrato la sua efficacia”, afferma Laerke, aggiungendo che quei camion contenevano alimenti per neonati e prodotti nutrizionali per bambini.