In Australia c’è chi affronta le emergenze pediatriche non solo tra corsie e ambulatori, ma anche dall’alto, a bordo di un piccolo aereo.
È il caso del professore Andrew Kornberg, neurologo pediatrico del Royal Children’s Hospital, che il prossimo luglio intraprenderà un volo di 27mila chilometri, attraverso oltre 37 diverse località, per una causa che va oltre la medicina: raccogliere 4,5 milioni di dollari, in collaborazione con Live Life Foundation, per portare terapie avanzate e una cura per i bambini affetti da patologie rare presso il Royal Children’s Hospital.
Dietro questo gesto c’è una visione: la sanità non è solo una questione di tecnologia, ma di accessibilità. E la convinzione che nessun bambino debba restare escluso da una possibilità di vita solo perché non esiste una struttura adatta.
La terapia genica rappresenta oggi una frontiera concreta e trasformativa. Per gravi malattie neuromuscolari, come l’atrofia muscolare spinale (SMA) e la distrofia muscolare di Duchenne, fino a pochi anni fa considerate inguaribili, si apre oggi una speranza reale. Non bastano, però, competenze e farmaci: servono letti dedicati, personale formato, protocolli mirati, infrastrutture. E, ovviamente, investimenti.
È qui che ‘Fly for the Kids’ diventa più di una campagna: investire nella salute dei più piccoli è un dovere collettivo, non una scelta opzionale.
“In 35 anni al Royal Children’s Hospital, ho avuto il privilegio di curare migliaia di bambini e ho visto quanto possa fare la differenza una diagnosi precoce e un trattamento adeguato – ha raccontato Kornberg –. Volare intorno all’Australia è il mio modo per riportare l’attenzione nazionale sull’importanza della salute infantile e portare questa consapevolezza ovunque”.
Per maggiori informazioni e per contribuire con una donazione, è possibile visitare il sito.