VERONA – Confagricoltura, in una nota, condanna gli atti vandalici ai danni del vigneto sperimentale dell’Università di Verona, a San Floriano in Valpolicella.  

Sono state distrutte cinque piante di vite in fase di sperimentazione TEA (Tecniche di evoluzione assistita), fondamentali per ottenere varietà più forti e resistenti, in questo caso contro la Peronospora, batterio che minaccia molti viticoltori italiani. 

La loro piantumazione, avvenuta lo scorso 30 settembre, era stata acclamata dalla Confederazione, che da sempre sostiene fermamente l’importanza delle tecniche e delle sperimentazioni in campo, come quella di riso resistente al brusone (malattia delle pianta provocata da un fungo), che si stanno sviluppando in un’azienda associata, in Lomellina (nel Pavese).

Palazzo della Valle esprime quindi solidarietà al gruppo di genetica agraria, coordinato da Mario Pezzotti e Sara Zenoni del dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, e coglie l’occasione per affermare ancora una volta che la ricerca sulla genetica vegetale è una via sicura e sostenibile per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e le fitopatie, e per potenziare la produttività dell’agricoltura italiana tutelando l’ambiente e l’uomo. 

Di fronte al reiterarsi di questi atti spregevoli, verificatisi per l’appunto anche in Lomellina, la Confederazione chiede al ministero dell’Ambiente di valutare l’effettiva opportunità di rendere pubblica la geolocalizzazione delle sperimentazioni in campo. 

“La nostra solidarietà ai ricercatori, certo che continueranno con passione e competenza il loro lavoro. Se qualcuno teme l’innovazione, noi proseguiremo su questa strada per dare alla nostra agricoltura sempre più forza e strumenti per affrontare ogni criticità”, commenta il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.