PALERMO – La Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone, tra cui Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Siciliana e attuale segretario nazionale della Democrazia Cristiana, e Saverio Romano, deputato di Noi Moderati ed ex ministro dell’Agricoltura, per associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione.  

L’inchiesta ruota attorno a un presunto sistema di appalti pilotati in diversi settori pubblici regionali.  

I pm parlano di un comitato di affari occulto in grado di “infiltrarsi e incidere sulle attività di indirizzo politico-amministrativo” della Regione Sicilia, e “catalizzare il consenso elettorale del maggior numero di cittadini”.  

L’ex governatore, per l'accusa, sarebbe stato il dominus dell'associazione “impartendo direttive ai coindagati, mediando con i rappresentanti di enti e imprese, con cui erano in corso o in esecuzione le intese corruttive, e stabilendo l'entità delle utilità indebite richieste”.  

A tutti gli indagati è stato notificato un invito a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari, e solo dopo gli interrogatori il gip deciderà se accogliere la richiesta di custodia cautelare e, nel caso di Romano, se inoltrare al Parlamento la richiesta di autorizzazione a procedere. 

Tra i nomi figurano anche Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana, Roberto Colletti, ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia di Palermo, e Vito Raso, ex collaboratore di Cuffaro. 

Cuffaro ha confermato di aver ricevuto l’avviso di garanzia e di aver subito una perquisizione. “Ho fornito la massima collaborazione e sono sereno. Per alcuni dei fatti contestati non conosco né le vicende né le persone. Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura”, ha dichiarato l’ex governatore. 

Romano, invece, afferma di non aver ancora ricevuto alcuna notifica ufficiale: “Apprendo dai giornali di questa richiesta. Sono assolutamente tranquillo e pronto a chiarire tutto ai magistrati, che stimo profondamente”. In un video pubblicato sui social, ha aggiunto: “Il danno è già fatto. Non so come potrei essere coinvolto in una vicenda di turbativa d’asta. Ribadirò la mia fiducia nella magistratura davanti al gip”.