MOSCA - “L’accordo sull’Ucraina avverrà secondo la mia tempistica”, ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mentre lasciava la Casa Bianca in elicottero per raggiungere la base di Andrews, da dove è poi partito per Roma.
A proposito di Russia e Ucraina il tycoon ha dichiarato che “secondo me stanno facendo progressi, lo speriamo”, precisando però che la situazione è “molto fragile”.
Intanto è terminato a Mosca l’incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff. Il consigliere del Cremlino Yury Ushakov, che è stato presente alla riunione durata circa tre ore, ha sottolineato che l’incontro ha aiutato ad avvicinare le posizioni di Russia e Usa.
“In conformità con l’accordo raggiunto tra i presidenti di Russia e Stati uniti, un dialogo russo-statunitense produttivo a vari livelli continuerà a essere svolto nella modalità più attiva”, ha detto Ushakov ai giornalisti, secondo quanto riportano i media russi. “Questa conversazione ha reso possibile avvicinare ulteriormente le posizioni di Russia e Stati Uniti non solo sull’Ucraina, ma anche su numerose altre questioni internazionali”, ha continuato.
Nel colloquio è stata affrontata anche la possibilità che possano riprendere negoziati diretti tra Mosca e Kiev: “Per quanto riguarda la crisi ucraina, in particolare è stata discussa la possibilità di riprendere trattative dirette tra i rappresentanti della Federazione Russa e dell’Ucraina”, ha affermato ancora Ushakov.
Intanto, le forze armate ucraine hanno denunciato un attacco senza precedenti condotto nella notte da parte della Russia, che ha lanciato 103 droni d’attacco contro il territorio ucraino. L’incursione sarebbe iniziata alle 22:30 del 24 aprile, secondo quanto ha riferito in un comunicato diffuso stamattina su Telegram.
Lo Stato maggiore dell’Aeronautica ucraina ha affermato che si tratta di uno dei più vasti attacchi con droni compiuti finora dall’inizio del conflitto: “Alle ore 08:30 del 25 aprile, è confermato che 41 droni d’attacco Shahed, e di altri tipi, sono stati abbattuti nelle regioni orientali, settentrionali e centrali del Paese”, si legge nel bollettino.
Ulteriori 40 droni sarebbero andati distrutti sul posto, secondo le autorità, “senza causare conseguenze negative significative”, lasciando quindi intendere che non ci sarebbero vittime o danni strutturali gravi, sui quali per ora non ci sono conferme. Tuttavia, l’attacco rappresenta una nuova escalation nelle operazioni aeree russe, mirate a logorare le capacità difensive e logistiche dell’Ucraina, già sotto pressione da settimane di attacchi missilistici e incursioni con droni.