CANBERRA - Al giugno del 2024, 8,58 milioni di australiani - pari al 31,5% della popolazione - sono nati all’estero, il dato più alto mai registrato dalla Federazione. Dieci anni fa, la percentuale era del 28%.

A trainare questa crescita è soprattutto la comunità indiana. Gli indiani nati in Australia sono passati da 411.240 nel 2014 a oltre 916mila nel 2024. Se la tendenza dovesse proseguire, supereranno il numero di britannici nati all’estero, in calo da 1,01 milioni nel 2014 a 963.560.

Vasan Srinivasan, presidente della Federation of Indian Associations of Victoria, sottolinea come oggi l’integrazione degli indiani sia notevole. “È facile interagire con gli australiani  e ti rispettano. È un paese pacifico e lontano dai problemi,” ha dichiarato.

Anche altri paesi asiatici registrano forti incrementi di immigrazione: Cina (+234.000), Filippine (+164.000) e Nepal (+155.000). Altri incrementi provengono da Pakistan, Sri Lanka, Thailandia, Colombia e Sudafrica.

Secondo la demografa Liz Allen dell’Australian National University, si sta verificando un cambiamento dalla migrazione di origine europea a quella proveniente da paesi dell’Asia-Pacifico. “L’Australia ha bisogno di una popolazione giovane per sostenere l’economia. La migrazione è fondamentale”.

Il tasso di popolazione nata all’estero ha quasi eguagliato il picco storico del 1891 (32%) e ha superato di gran lunga il minimo del 1947 (10%).

L’Australia si conferma sempre più come una nazione multiculturale e multietnica orientata verso l’Asia.